mercoledì 14 marzo 2007

Contro natura a chi?

Ripubblico qui un mio commento a questo post di Vecchifroci sulle dichiarazioni delle gerarchie ecclesiastiche sulle cosiddette leggi contro natura.

Io ritengo che contro natura sia ciò che è artificialmente prodotto dalla mente e dal lavoro dell'uomo: volare, scegliere il sesso dei figli, ma anche l'inseminazione artificiale per consentire di avere figli a donne che la "natura" ha naturalmente inibito alla riproduzione. Contro natura è (lo so, dovrei per spirito di corpo, non dire quello che sto per dire) cambiare sesso, farsi venire le tette se non ce le hai, e più in generale tutte quelle pratiche chirurgiche anche non volte al cambiamento di sesso che cambiano l'individuo apparentemente solo fuori.

Perchè io sono contro natura? Sono figlio naturale di due persone sposate (solo civilmente, ahi loro) visto da fuori sono indistinguibile da qualsiasi altro uomo, solo che se messo in intimità con un altro uomo ho una naturalissima erezione. Embè?

L'omosessualità è un meccanismo naturale che si incrementa quando le condizioni ambientali in cui crescono i gruppi di individui diventano sfavorevoli alla sopravvivenza della specie (ad esempio il sovraffollamento) è la natura che ci fa così, non il chirurgo né tanto meno il vizio. Un po' come nascere biondi invece di castani.

Poi il costume, la cultura, la società fanno il resto. E certe equazioni omosessuale=pedofilo, omosessuale=deviato sono il frutto dell'applicazione di modelli culturali. Ma le culture e le società, a differenza della "natura" che è immutabile, sono plastiche, sono variegate da luogo a luogo e cambiano nel tempo. Anche questo è naturale.

Concludo che innaturale sarebbe sei io avessi fatto qualcosa per essere come sono. Ma io e con me tutti gli omosessuali siamo il frutto naturalissimo della nostra specie. Non ho scelto io di trovare attraenti gli altri uomini (e dichiaro che se me ne fosse stata data la possibilità ne avrei fatto volentieri anche a meno, questo per sgombrare il campo da vari gay pride e compagnia cantando e ballando: orgoglio di che? abbiamo scelto forse di essere omosessuali? e poi di cosa dovremmo andare orgogliosi? Di cosa facciamo a letto? E secondo voi questa è una qualità per cui scendere in piazza?).

Il problema è che noi siamo una minoranza, numericamente inferiore, ed abbiamo esigenze e bisogni che non appartengono ai più. La nostra difficoltà è tutta qui. Nelle società più aperte e meno vincolate a valori "tradizionali " l'integrazione con il diverso, con la minoranza avviene ed è già avvenuta. Ergo l'Italia non è una società aperta e orientata al nuovo e al cambiamento, ma sto dicendo l'ovvio.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Siamo ancora molto indietro.
E concordo appieno con le tue parole.

Però, permettimi una piccola polemica: l'esagerazione di alcuni nel rendere eccessivi determinati atteggiamenti, inevitabilmente porta le persone supericiali a fare di ogni erba un fascio. Anche per gli etero, eh. Il proliferare di tette e culi e volgarità a gogo, e l'immagine di sessualità=porcate, macchia molto spesso anche quella che è una semplice azione naturale, data da un istinto anch'esso puramente naturale. Soprattutto per le donne, come sempre. Lo stesso capita per voi. L'eccessiva "gaiezza" (perdona il termine) di alcuni individui, e penso quelli meno convinti (perchè ci sono, è inutile star qui a contarcela, quelli che lo fan solo così, purtroppo) infanga la dignità e il rispetto anche di coloro per i quali è un istinto più che normale, non voluto nè richiesto.

Questo, e l'ancora eccessivo bigottismo italiano (e penso che fichè avremo il papa in casa, non ce lo leva nessuno), sono una miscela esplosiva.
Purtroppo.

Un grossissimo abbraccio :)